asset immateriali azienda

Qualunque operatore del mercato dovrebbe pensare alla propria identità e ai propri obiettivi non solo in termini commerciali, ma dovrebbe avere anche la consapevolezza e la capacità di valorizzare e difendere in modo adeguato il proprio esclusivo patrimonio immateriale.

Cosa sono gli asset immateriali

Per asset immateriali (o intangibili) si intendono quelle risorse dell’azienda non facilmente traducibili in termini finanziari, ma ugualmente capaci di creare valore.

Possono essere suddivisi in diverse categorie:

  • capitale umano: insieme di relazioni legate alla personalità di chi lavora in azienda;
  • capitale organizzativo: insieme di procedure e regole che permettono all’azienda di funzionare;
  • capitale relazionale: l’insieme di figure come azionisti, dipendenti, fornitori, che insieme formano l’immagine dell’azienda percepita dal mercato;
  • proprietà intellettuale (IP), come brevetti, marchi, copyright, know how, segreti commerciali.

Gli asset intangibili, in definitiva, possono essere considerati il patrimonio di conoscenze dell’azienda.

Perché proteggere gli asset immateriali

Proteggere i propri asset immateriali è fondamentale per la competitività di un’azienda nel mercato: recenti studi hanno confermato che le aziende che raggiungono i risultati migliori in termini di successo, sono quelle che sfruttano al meglio le proprie risorse intangibili.

Il valore di questi asset, del resto, comprende una risorsa fondamentale – sempre presente, a volte inconsapevolmente, in ogni realtà imprenditoriale – che è il know how dell’azienda, ovvero il cuore della produttività, della capacità di innovare e della competitività.

Secondo recenti stime, i beni immateriali – quali marchi, brevetti, diritti d’autore, ma anche la reputation aziendale, il “saper fare” dei propri dipendenti – rappresentano almeno l’80% del valore dell’intera azienda.

È evidente l’importanza strategica di valorizzarli e proteggerli adeguatamente.

Come proteggerli

La conoscenza del proprio patrimonio immateriale e l’adozione di adeguate strategie di protezione e valorizzazione su ciascun mercato sono fattori imprescindibili per il successo delle imprese.

La proprietà intellettuale racchiude molte realtà, fra di loro anche diverse, che vanno da innovazione tecnologica ai marchi, al design, alle indicazioni d’origine geografica, al know how e ad ogni campo della creatività. Questi assets vanno adeguatamente protetti da comportamenti scorretti e sleali; l’iniziativa deve articolarsi su più fronti perché il concetto di proprietà intellettuale è qualcosa di dinamico il cui scopo è quello di generare valore competitivo, e la cui forza risiede nella capacità di circolare sul mercato. Il successo di un’azienda passa necessariamente attraverso una corretta gestione e un efficace sfruttamento sul mercato dei diritti di proprietà intellettuale.

La protezione degli asset aziendali costituisce, pertanto, un’esigenza fondamentale per qualsiasi impresa. Tuttavia, sono ancora molte le realtà aziendali che sottovalutano questo aspetto.

Fatta eccezione per i casi virtuosi, la protezione degli asset immateriali continua a essere caratterizzata da un approccio improvvisato, contraddistinta per lo più  da due elementi:

  • la difesa fisica dell’azienda;
  • l’utilizzo di strumenti di natura inibitoria e/o coercitiva, come i sistemi antintrusione, le procedure e le check list da osservare da parte dei dipendenti.

È tuttavia auspicabile un approccio proattivo e olistico alla protezione degli asset immateriali, cogliendo le indicazioni approntate dal recente Piano nazionale impresa 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico in tema di Automazione, digitalizzazione e globalizzazione, finalizzato alla produzione industriale automatizzata e interconnessa.

In particolare, Industria 4.0 identifica un’organizzazione dei processi produttivi basata sulla digitalizzazione di tutte le fasi degli stessi: un modello di “smart factory” (fabbrica intelligente) del futuro, nel quale l’utilizzo delle tecnologie digitali permette di monitorare i processi fisici e assumere decisioni decentralizzate, basate su meccanismi di auto organizzazione, orientati alla gestione efficiente delle risorse, alla flessibilità, alla produttività e alla competitività del prodotto, che generano fruttuose sinergie tra produzione e servizi.